Embolia Polmonare

Cos'è 1

L’embolia polmonare è l’ostruzione di un’arteria del polmone (arteria polmonare) con un accumulo di materiale solido portato in circolo (embolo), generalmente un coagulo di sangue (trombo) o, raramente, altro materiale (gas, liquidi, grasso).

Nel 95% dei casi, gli emboli partono da una trombosi venosa profonda (TVP) degli arti inferiori (un coagulo di sangue nelle vene profonde delle gambe o bacino), nella restante parte dei casi da una TVP degli arti superiori (più spesso da interessamento della vena succlavia al livello del distretto toracico).

L'ostruzione del flusso sanguigno attraverso i polmoni e la pressione risultante sul ventricolo destro del cuore sono le cause che portano ai sintomi e segni dell'embolia polmonare.

    Bibliografia:
  1. Manuale MSD. Versione per I professionisti. Disponibile al link: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dell-apparato-cardiovascolare/patologie-venose-periferiche/trombosi-venosa-profonda#v940954_it
  2. Becattini C, Agnelli G. Acute treatment of venous thromboembolism. Blood 2020; 135(5):305-316.
  3. Speed V, et al. Venous Thromboembolism and Women's Health. Br J Haematol 2018 Nov;183(3):346-363.
  4. Di Folca A, Pesavento R, Alonzo U et al. SIAPAV: modello di percorso assistenziale della trombosi venosa profonda. Rev. 1.0 del 09/09/2013. Disponibile al link: https://www.siapav.it/pdf/Percorsi%20Assistenziali.pdf
  5. Freedman JE, Loscalzo J. Arterial and venous thrombosis. In: Kasper DL, Fauci AS, Hauser SL, Longo DL, Jameson JL, Loscalzo J, eds. Harrison's Principles of Internal Medicine. 19th ed. New York, NY: McGraw-Hil; 2015:740-745.

CVIT2003989

Cause1

Quasi tutti gli emboli polmonari originano da trombi situati a livello delle vene degli arti inferiori o della pelvi (trombosi venosa profonda).

Il rischio di embolizzazione è maggiore con i trombi prossimali alle vene del polpaccio. I trombo-emboli possono avere origine anche dalle vene delle braccia o dalle vene centrali del torace (in associazione alla presenza di cateteri venosi centrali o a causa delle sindromi dello stretto toracico).

Il rischio di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare è simile nei bambini e negli adulti e comprende:

  • condizioni che ostacolano il ritorno venoso, tra cui il riposo a letto e il confinamento senza camminare;
  • condizioni che causano danno o disfunzione endoteliale;
  • disturbi sottostanti dell'ipercoagulabilità (trombofilia).
    Bibliografia:
  1. Manuale MSD. Versione per I professionisti. Disponibile al link: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dell-apparato-cardiovascolare/patologie-venose-periferiche/trombosi-venosa-profonda#v940954_it
  2. Becattini C, Agnelli G. Acute treatment of venous thromboembolism. Blood 2020; 135(5):305-316.
  3. Speed V, et al. Venous Thromboembolism and Women's Health. Br J Haematol 2018 Nov;183(3):346-363.
  4. Di Folca A, Pesavento R, Alonzo U et al. SIAPAV: modello di percorso assistenziale della trombosi venosa profonda. Rev. 1.0 del 09/09/2013. Disponibile al link: https://www.siapav.it/pdf/Percorsi%20Assistenziali.pdf
  5. Freedman JE, Loscalzo J. Arterial and venous thrombosis. In: Kasper DL, Fauci AS, Hauser SL, Longo DL, Jameson JL, Loscalzo J, eds. Harrison's Principles of Internal Medicine. 19th ed. New York, NY: McGraw-Hil; 2015:740-745.

CVIT2003989

Fattori di rischio1

  • Età > 60 anni.
  • Tumori.
  • Alcuni farmaci chemioterapici (es., bevacizumab).
  • Contraccettivi orali e la terapia estrogenica.
  • Insufficienza cardiaca.
  • Prolungata immobilizzazione o mobilità ridotta (p. es., viaggi in macchina prolungati, viaggi aerei).
  • Cateteri venosi a permanenza.
  • Sindrome nefrosica.
  • Obesità.
  • Gravidanza/periodo post-partum.
  • Precedente episodio tromboembolico.
  • Fumo.
  • Ictus.
  • Malattie ereditarie della coagulazione.
  • Disturbi trombotici (trombofilia).
  • Trauma/chirurgia.
    Bibliografia:
  1. Manuale MSD. Versione per I professionisti. Disponibile al link: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dell-apparato-cardiovascolare/patologie-venose-periferiche/trombosi-venosa-profonda#v940954_it
  2. Becattini C, Agnelli G. Acute treatment of venous thromboembolism. Blood 2020; 135(5):305-316.
  3. Speed V, et al. Venous Thromboembolism and Women's Health. Br J Haematol 2018 Nov;183(3):346-363.
  4. Di Folca A, Pesavento R, Alonzo U et al. SIAPAV: modello di percorso assistenziale della trombosi venosa profonda. Rev. 1.0 del 09/09/2013. Disponibile al link: https://www.siapav.it/pdf/Percorsi%20Assistenziali.pdf
  5. Freedman JE, Loscalzo J. Arterial and venous thrombosis. In: Kasper DL, Fauci AS, Hauser SL, Longo DL, Jameson JL, Loscalzo J, eds. Harrison's Principles of Internal Medicine. 19th ed. New York, NY: McGraw-Hil; 2015:740-745.

CVIT2003989

Sintomi Embolia Polmonare

Anche l'EP, come la TVP, può essere asintomatica; quando l'EP è sintomatica si manifesta con uno o più dei seguenti sintomi:

  • difficoltà respiratorie;
  • tosse;
  • dolore toracico;
  • tachicardia (accelerazione del battito cardiaco);
  • pressione bassa;
  • febbricola;
  • tosse con emissione di sangue;
  • sincope (perdita di coscienza transitoria).

Complicanze Embolia Polmonare

A seguito di un episodio acuto di Embolia Polmonare (EP), nonostante gli interventi terapeutici del caso, si può verificare una incompleta dissoluzione del trombo e il conseguente permanere di un'ostruzione parziale a livello delle arterie polmonari.

La conseguenza è lo sviluppo di una grave complicanza, l'ipertensione polmonare. In questi casi, potrebbe essere necessaria la rimozione del trombo con un intervento cardiochirurgico.

    Bibliografia:
  1. Manuale MSD. Versione per I professionisti. Disponibile al link: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dell-apparato-cardiovascolare/patologie-venose-periferiche/trombosi-venosa-profonda#v940954_it
  2. Becattini C, Agnelli G. Acute treatment of venous thromboembolism. Blood 2020; 135(5):305-316.
  3. Speed V, et al. Venous Thromboembolism and Women's Health. Br J Haematol 2018 Nov;183(3):346-363.
  4. Di Folca A, Pesavento R, Alonzo U et al. SIAPAV: modello di percorso assistenziale della trombosi venosa profonda. Rev. 1.0 del 09/09/2013. Disponibile al link: https://www.siapav.it/pdf/Percorsi%20Assistenziali.pdf
  5. Freedman JE, Loscalzo J. Arterial and venous thrombosis. In: Kasper DL, Fauci AS, Hauser SL, Longo DL, Jameson JL, Loscalzo J, eds. Harrison's Principles of Internal Medicine. 19th ed. New York, NY: McGraw-Hil; 2015:740-745.

CVIT2003989

Diagnosi4

I medici sospettano la presenza di embolia polmonare in base ai sintomi del paziente e ai fattori di rischio, come recente intervento chirurgico, prolungato periodo di allettamento o tendenza a formazioni trombotiche. Può risultare piuttosto semplice diagnosticare un’embolia polmonare di ampie dimensioni, soprattutto in caso di condizioni che potrebbero causarla, come la presenza di segni trombotici a un arto inferiore. Tuttavia, in molti casi, i sintomi sono minimali o vengono confusi con quelli di altre patologie come la polmonite, l’attacco cardiaco, l’asma o perfino i calcoli renali, che rappresenta un motivo importante per cui l’embolia polmonare è spesso difficile da diagnosticare.

Esami che suggeriscono l’embolia polmonare

  • Una radiografia del torace può rivelare variazioni indefinite dell’aspetto dei vasi dopo un’embolia e segni di infarto polmonare.
  • L’elettrocardiogramma (ECG) potrebbe mostrare anomalie. Queste anomalie possono supportare o suggerire la diagnosi di embolia polmonare ma non possono confermarla.
    Il livello di ossigeno nel sangue viene misurato con un sensore fissato all’estremità di un dito (ossimetria). Dal momento che l’embolia polmonare ostruisce le arterie polmonari, il livello di ossigeno nel sangue potrebbe essere basso.

Esami diagnostici per l’embolia polmonare

  • Angiografia con tomografia computerizzata (angio-TC): l’esame prevede l’iniezione di un mezzo di contrasto per via endovenosa. Il mezzo di contrasto giunge nei polmoni e il macchinario per la TC genera immagini del sangue nelle arterie, al fine di stabilire se l’embolia polmonare ostruisce il flusso sanguigno.
  • Scintigrafia polmonare ventilo-perfusoria: non è invasiva ed è piuttosto accurata ma richiede più tempo rispetto a un esame TC. Si somministra per via endovenosa una piccola quantità di sostanza radioattiva, che raggiunge i polmoni dove indica l’apporto di sangue (perfusione).
  • Ecografia degli arti inferiori: non è invasiva ed è in grado di rilevare la presenza di coaguli di sangue negli arti inferiori, che sono le fonti più comuni di embolia polmonare. L’assenza di coaguli di sangue in questo test non esclude la presenza di embolia polmonare. Tuttavia, se l’ecografia rivela la presenza di coaguli di sangue e i sintomi polmonari sono minimali, il paziente viene talvolta trattato per embolia polmonare senza essere sottoposto a ulteriori accertamenti, dal momento che il trattamento è spesso lo stesso per entrambe le patologie.
    Bibliografia:
  1. Manuale MSD. Versione per I professionisti. Disponibile al link: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dell-apparato-cardiovascolare/patologie-venose-periferiche/trombosi-venosa-profonda#v940954_it
  2. Becattini C, Agnelli G. Acute treatment of venous thromboembolism. Blood 2020; 135(5):305-316.
  3. Speed V, et al. Venous Thromboembolism and Women's Health. Br J Haematol 2018 Nov;183(3):346-363.
  4. Di Folca A, Pesavento R, Alonzo U et al. SIAPAV: modello di percorso assistenziale della trombosi venosa profonda. Rev. 1.0 del 09/09/2013. Disponibile al link: https://www.siapav.it/pdf/Percorsi%20Assistenziali.pdf
  5. Freedman JE, Loscalzo J. Arterial and venous thrombosis. In: Kasper DL, Fauci AS, Hauser SL, Longo DL, Jameson JL, Loscalzo J, eds. Harrison's Principles of Internal Medicine. 19th ed. New York, NY: McGraw-Hil; 2015:740-745.

CVIT2003989

Terapia2,4

La terapia suggerita a seguito dell’embolia polmonare può essere:

  • terapia di supporto: l’ossigeno viene somministrato se i livelli di ossigeno nel sangue sono bassi. Per alleviare il dolore possono essere necessari gli analgesici. Se la pressione arteriosa è bassa, sono somministrati liquidi per via endovenosa e, in alcuni casi, farmaci per l’aumento della pressione arteriosa;
  • anticoagulanti;
  • filtro della vena cava inferiore;
  • terapia trombolitica.

Prevenzione della patologia1

Alcuni accorgimenti nella vita di tutti i giorni possono essere di aiuto nella prevenzione del Tromboembolismo Venoso:

Movimento

Il movimento è un alleato prezioso e quindi mantenersi attivi è molto importante; diventa obbligatorio farlo, particolarmente dopo essere stati costretti a letto per malattia, interventi chirurgici o trauma.

Quando si deve star seduti per lunghi periodi di tempo, ad esempio quando si viaggia per più di quattro ore, si previene la formazione di trombi con semplici accorgimenti:

  • alzarsi e camminare ogni 2 o 3 ore;
  • fare esercizi da seduti che mettano in movimento le gambe:
    • alzare e abbassare i talloni, mantenendo le dita dei piedi sul pavimento, alzare e abbassare le dita dei piedi, mantenendo i talloni sul pavimento, contrazione e rilassamento, in più sequenze, dei muscoli delle gambe.

Vestiario

Tutto ciò che stringe e costringe deve essere evitato; bisognerà quindi indossare abiti comodi evitando i capi di abbigliamento costrittivi (es. busti, corsetti), con elastici o l'uso di cinture/cinturini.

Controllo del peso corporeo

È possibile ridurre il rischio di Tromboembolismo Venoso (TEV) con il mantenimento di un peso corporeo normale; sarà da evitare, quindi, lo stile di vita sedentario e andranno privilegiate quelle abitudini salutari (attività fisica e alimentazione sana ed equilibrata) che ci consentono di stare in forma.

Consigli medici

Dopo un episodio di TEV è fondamentale attenersi alle raccomandazioni del medico e del personale sanitario che ci ha prestato assistenza durante la fase acuta della malattia.

    Bibliografia:
  1. Manuale MSD. Versione per I professionisti. Disponibile al link: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dell-apparato-cardiovascolare/patologie-venose-periferiche/trombosi-venosa-profonda#v940954_it
  2. Becattini C, Agnelli G. Acute treatment of venous thromboembolism. Blood 2020; 135(5):305-316.
  3. Speed V, et al. Venous Thromboembolism and Women's Health. Br J Haematol 2018 Nov;183(3):346-363.
  4. Di Folca A, Pesavento R, Alonzo U et al. SIAPAV: modello di percorso assistenziale della trombosi venosa profonda. Rev. 1.0 del 09/09/2013. Disponibile al link: https://www.siapav.it/pdf/Percorsi%20Assistenziali.pdf
  5. Freedman JE, Loscalzo J. Arterial and venous thrombosis. In: Kasper DL, Fauci AS, Hauser SL, Longo DL, Jameson JL, Loscalzo J, eds. Harrison's Principles of Internal Medicine. 19th ed. New York, NY: McGraw-Hil; 2015:740-745.

CVIT2003989

Fibrillazione
Atriale

Scopri di più »

Trombosi Venosa
Profonda

Scopri di più »

I nostri consigli per seguire uno stile di vita sano.

Articoli, informazioni e suggerimenti utili per affrontare al meglio la vita di tutti i giorni.

FAQ Fibrillazione Atriale e Tromboembolismo Venoso.

Risposte alle domande più frequenti per la gestione della Fibrillazione Atriale e del Tromboembolismo Venoso.

Glossario Fibrillazione Atriale e Tromboembolismo Venoso.

Una raccolta dei termini più utilizzati e specialistici per parlare di Fibrillazione Atriale e Tromboembolismo Venoso.